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sabato 30 marzo 2013

Tradizioni ungheresi di Pasqua

TRADIZIONI UNGHERESI A PASQUA


Ho giá scritto in precedenza di come é la nostra Pasqua in Ungheria, ma penso che il modo migliore per mostrarvi tutto sia un bel video, dove vedrete come 'annaffiano' i ragazzi le ragazze, come sono le uova rosse in cambio del 'gavettone', la ciambella che mangiamo stasera, qualche localitá tipica come Hollókő. Buona visione dunque e Buona Pasqua a tutti!




mercoledì 27 marzo 2013

Pasqua in Ungheria


PASQUA IN UNGHERIA


Ogni festività ha le proprie caratteristiche e tradizioni nei diversi paesi. Se penso a pasqua, mi viene subito in mente:


  •   Il coniglio e le uova di cioccolato 
  •   ’locsolkodás’ e le uova decorate 
  •   Prosciutto, uovo, dolci vari 
  •   Amento al vaso 
  •   Messa e processione



Il coniglio è un classico penso ovunque, ma visto che noi ce l’abbiamo da sei anni, potrei dire che a casa nostra è sempre pasqua J


In Ungheria i genitori usano nascondere (almeno i miei lo facevano) le uova di cioccolato, ma anche le pecore e i conigli di cioccolato dentro casa, al guardaroba, negli più nascosti, poi si scordavano i posti e finiviamo a rintracciare i dolci portati dal ’coniglio’ ad agosto..


Abbiamo una tradizione particolare in Ungheria. Lunedì di pasqua, i ragazzi vanno a casa delle ragazze, o le soprendono per strada e le annaffiano con acqua (secchi pieni di acqua fredda!) o con profumi mal odoranti prodotti per questa bella tradizione, ci recitano una poesia semplice, tipo:

Vengo dal bosco verde
Ho visto un bel fiore
Voleva appassire
Ti posso annaffiare?


foto: www.nol.hu 

Se riusciamo, scappiamo. Se no, regaliamo le uova decorate in cambio. Quest anno mi è difficile immaginare questa doccia fredda considerando che fuori è tutto coperto di neve.. vedremo.

Si organizzano festival, fiere e sagre ovunque nel paese, dove i giovani ovviamente fanno questo ’gioco’ per rievocare l’antica tradizione.


La domenica delle palme, considerando che grazie al clima non abbiamo palme, il prete benedice l’amento, un ramo (di pioppo, noce, betulla o nocciolo) con piccoli fiori che decora casa nostra a lungo.

Per il resto è simile all’Italia, la famiglia si unisce, si va a messa, a processione e poi si mangia.



Cosa mangiamo? Carne! Dopo il presunto digiuno è arrivato il momento, quindi ci aspetta: il prosciutto, le uova sode, verdure varie, agnello con patate, vino e pálinka. 

Buona pasqua a tutti!

martedì 26 marzo 2013

Ricetta della 'pogácsa'


RICETTA DELLA POGÁCSA





Ho promesso a tante care amiche, signore, donne conosciute durante il mio bel lavoro di scrivere la ricetta della nostra pogácsa (’pogacia’), salatini al formaggio, al burro, alla cotica, alle patate che in Ungheria secondo le tradizioni offriamo ai nostri ospiti quando arrivano a casa nostra. La donna quindi prepara la pogácsa, e l’uomo della casa la pálinka, cioé distillato di frutta (di prugna, albicocca, pera ecc.) che si offrono insieme agli ospiti per dare il benvenuto, pronunciando un bell’: Isten hozott, che significa che ’vi ha portato da noi Dio’, cioé siamo molto contenti di ospitarvi. Dopo questa breve introduzione socio-culturale ecco a voi la ricetta tratta dal famoso libro di ricette di Ilona Horváth che ha insegnato a cucinare alle nostre nonne, mamme e ora anche a noi. 

 Pogácsa alle patate

Ingredienti: 250 g di patate lesse, schiacciate, 250 g di burro o margarina, 250 g di farina, 1 uovo, sale

Quando le patate sono fredde, le impastiamo con il burro, con la farina e con l’uovo, aggiungiamo sale e stendiamo sottile l’impasto due volte, piegandolo tre volte. Lasciamo riposare la sfoglia al freddo per 3-4 ore. La stendiamo sottile 1 cm/1 dito, e con l’aiuto di una forma (tipo bicchiere piccolo) tagliamo le pogácsa dalla sfoglia, le spalmiamo sopra un po’ di tuorlo (evitando che coli giù perché altrimenti non si alzano) e mettiamo tutto al forno a fuoco alto, per circa 15 cm (non si può usare il fuoco lento perché le pogácsa si seccano). Sono buone calde. Se volete mettete sopra il tuorlo del formaggio grattuggiato. Buon appetito.